BWW Interviews: 'Fantasmi a Roma' - Giovanni Apprendi e il Palermo Art Ensemble

By: Jan. 09, 2013
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In attesa del debutto di FANTASMI A ROMA, UNA FAVOLA MUSICALE previsto per il 17 gennaio presso l'Aula Magna della Sapienza abbiamo incontrato Giovanni Apprendi, co-fondatore e direttore artistico del Palermo Art Ensemble - orchestra di sette elementi che accompagna il cast di Fantasmi a Roma con la musica dal vivo.

D. Giovanni, parliamo un po' del Palermo Art Ensemble... come nasce, chi siete, cosa fate?
R.Il Palermo Art Ensemble nasce da un'idea mia e di Massimo Patti. Io e Massimo, ci tengo a precisare, collaboriamo insieme da oltre vent'anni e nel 2004 abbiamo deciso di dar vita a questa nuova realtà musicale che però non ci vede sempre coinvolti come musicisti o esecutori... può capitare che ci veda coinvolti solo come produttori. Si deve immaginare come un bacino di contenimento dal quale escono diverse produzioni: dal duo, al monologo, alla grande orchestrazione... di cui noi siamo, appunto, direttori artistici. Questo è il Palermo Art Ensemble. Nel caso di Fantasmi a Roma siamo un settetto formato da: trombone (Alessandro di Martino), tromba (Giacomo Tantillo), clarinetto (Giovanni Mattaliano), violino (Francesca Guccione), contrabasso (Massimo Patti), pianoforte (Roberto Agrestini, anche arrangiatore delle musiche) e percussioni (Giovanni Apprendi, il sottoscritto). Questo perché? Perchè Massimo Sigillò (il compositore, ndr.) ha pensato questo ensemble, noi l'abbiamo messo insieme... ed eccoci qua a realizzare Fantasmi a Roma!

D. Inutile dire che in un'orchestra l'ingrediente principale è una buona amalgama. Che tipo di sinergia si è instaurata tra i membri del Palermo Art Ensemble e qual è stata la 'chiave' che vi ha permesso di raggiungerla?
R. Con Giovanni Mattaliano e Massimo Patti lavoro da oltre 20 anni... per cui i tre settimi dei musicisti si conoscono e collaborano ormai da tanto tempo. La violinista, Francesca Guccione, ha lavorato con me anni fa all'interno di una formazione musicale che si chiamava Aes Dana che faceva musica irlandese... anche lei all'interno del Palermo Art Ensemble si è 'fusa' bene perché è l'unica presenza femminile e la donna solitamente tende a creare un'amalgama quasi naturale all'interno di qualsiasi tipo di gruppo sociale. Poi abbiamo Giacomo Tantillo e Alessandro di Martino che conosco e con i quali ho collaborato perché - sempre con l'idea del Palermo Art Ensemble - ho creato nel 2005 una banda itinerante chesi usa solitamente, a scopo religioso per processionim matrimoni o funerali... io ho abbandonato questa idea e ho creato una banda di stampo americano: una marching band con repertorio pop nazionale e internazionale composta per la maggior parte di fiati con cui ho creato una sinergia con l'inviata di Striscia La Notizia Stefania Petix che ci permetteva di eseguire degli stacchetti musicali durante i suoi servizi.

D.... mentre con il resto del cast?
R. Gli attori sono tutte persone splendide... sarebbe stato difficile non creare un bell'ensemble anche con loro. Sono persone 'belle' dal punto di vista interiore: non esiste la gelosia sul palco quindi l'interplay è spontaneo perché ognuno ha un ruolo ben definito, dal singolo all'ensemble, ed è questa la consapevolezza che fa venir fuori una miscela esplosiva!

D. Facendoti portavoce anche delle impressioni dei tuoi colleghi: cosa significa per voi Fantasmi a Roma?
R.Intanto è una scommessa. Tutto è cominciato una domenica pomeriggio in cui Massimo Sigillò mi ha chiamato per parlarmi di questo progetto. Io, personalmente, l'ho sposato fin da subito perché mi sembrava un'idea molto interessante e, per di più, conoscevo già e apprezzavo il film - io sono del '73 e sono di quelli che vedono ancora queste pellicole - però nonostante i miei 25 anni di attività musicale questa è la prima volta che affronto un musical. Ho fatto teatro di altro tipo, musicalmente parlando, ma non avevamo mai messo in scena un lavoro di questo tipo. Il film era pazzesco e portarlo in scena poi dà sempre un'emozione particolare; il cast poi è di tutto rispetto: da Simona Patitucci a Carlo Reali, alla Fusco... mi è sembrato molto interessante farne parte e quindi ho accettato la sfida!

D. Da quello che abbiamo avuto modo di ascoltare nello showcase del 30 giugno, la partitura di questa favola musicale - oltre ad essere molto bella - è ricca di sonorità squisitamente nostrane. Che ruolo gioca la musica dal vivo in una produzione del genere?
R. Un ruolo di grandissima responsabilità. Perché è interattiva con la scena stessa: basta un secondo di ritardo e perdi il ritmo dello spettacolo stesso... il mordente, il quid! Bisogna stare molto attenti all'andazzo di tutto lo spettacolo...

D. E poi, dà una certa "potenza" al sound dell'intero spettacolo - cosa che non accade quando si usano basi musicali!
R. Assolutamente, ma anche visivamente dà un altro impatto... la musica dal vivo è una cosa che ormai sempre più si va perdendo ma noi risaliamo la corrente e con l'interplay che si crea tra i musicisti e gli attori, come dicevamo prima, viene fuori qualcosa di magico!


D. Di recente è stato registrato il Cast Album dello spettacolo. Molto spesso, in questo tipo di lavoro, si rischia di sacrificare la 'potenza' dell'orchestra in favore della 'perfezione'. Come si è cercato di arginare questo inconveniente in fase di missaggio?
R. Con il massimo rispetto nei confronti di tutti, semplicemente questo. Ci si rende conto che la musica ha molto valore all'interno di questo spettacolo e quindi si tende a non cassare, a non sacrificare... ma ad esaltare entrambe le parti - potenza e precisione. Nei missaggi e nei processi di mastering, infatti, abbiamo considerato entrambi gli aspetti: infatti l'uno compensa quasi sempre l'altro... e si sente anche nel CD!

D. Che speriamo di ascoltare presto! Il 17 gennaio si avvicina ogni giorno di più e il Palermo affiancherà ancora una volta i Fantasmi in questa nuova avventura. Come vi state preparando per il debutto? Quali aspettative?
R. Nella fase dello show case noi abbiamo una versione 'ridotta' dello spettacolo con solo nove brani... in tutto sono diciassette e abbiamo dovuto preparare l'altra metà. Venendo fuori dalla registrazione del CD - cominciata i primi di novembre e terminata a ridosso delle feste natalizie - abbiamo avuto l'opportunità di studiare ancora di più la partitura perché in studio, volente o nolente, impari per sublimazione a forza di ripetere! Dai primi di gennaio, poi, abbiamo organizzato delle prove ad hoc per noi musicisti e quindi possiamo dire di aver assimilato bene tutto il repertorio. Il 12 gennaio saliremo a Roma per intraprendere la sessione di prove con il resto del cast che ci porterà al debutto!

D. È arrivato il momento di salutarci: concludiamo lanciando un invito a tutti i nostri lettori per la serata del 17 gennaio... non mancate!



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